Le dosi, una volta arrivate dal livello centrale, verranno distribuite nei punti di stoccaggio per poi essere inviate ai punti di erogazione. 879 le dosi già erogate durante il Vax-Day
“Nel Veneto – assicura il Presidente della Regione Luca Zaia – abbiamo una macchina sanitaria e logistica pronta e collaudata. Siamo in grado di gestire qualsiasi lotto e qualsiasi quantità di dosi, nella speranza che ne arrivino anche più del previsto per poter accorciare i tempi. Per noi è rigorosamente prioritario rispettare il protocollo delle categorie prioritarie da vaccinare, che sono gli operatori della sanità, gli operatori e gli ospiti delle Case di Riposo. Nessuna dispersione rispetto a queste tre categorie deve verificarsi. Saranno le uniche a essere vaccinate in questa prima fase. Siamo anche pronti – ricorda Zaia – ad affrontare la partita con l’anagrafe vaccinale informatizzata, che per primi abbiamo costituito a livello nazionale, e che sarà preziosa qualora vi fosse la necessità di certificare l’avvenuta vaccinazione o di pensare a quello che viene comunemente definito ‘il passaporto sanitario’, che saremo in grado di rilasciare in tempo reale”.
Nel frattempo si è concluso senza difficoltà il “Vaccine Day” del 27 dicembre, nel corso del quale in Veneto sono state iniettate 879 prime dosi di vaccino ad altrettanti operatori sanitari.
Si è trattato di donne al 55% e uomini al 45%. La fascia di età più numerosa è stata quella dei sanitari tra 50 e 59 anni con 216 femmine e 122 maschi vaccinati.
Territorialmente, le dosi sono state così suddivise: 44 all’Ulss 1 Dolomiti; 105 alla 2 Marca Trevigiana; 110 alla 3 Serenissima; 45 alla 4 Veneto Orientale; 40 alla 5 Polesana; 110 alla 6 Euganea; 45 alla Pedemontana; 90 alla Berica; 90 alla Scaligera; 90 all’Azienda Ospedaliera di Padova; 90 all’Azienda Ospedaliera di Verona; 20 all’Istituto Oncologico Veneto.